Il Santo Rosario


Il rosario (dal latino rosārium, "rosaio"; a partire dal XIII secolo acquisì il significato religioso indicante le preghiere che formano come una "corona", nell'accezione latina di corōna ovvero ghirlanda, di rose alla Madonna) è una preghiera contemplativa a carattere litanico (o mantrico) tipica del rito latino della Chiesa cattolica.La Chiesa cattolica, per tradizione, ne attribuisce la nascita ad un'apparizione della Madonna con la consegna del rosario a San Domenico. Le sue origini sono tardomedievali: fu introdotto dall'ordine domenicano e diffuso, soprattutto dal Seicento, grazie alla diffusione delle Confraternite del Santo Rosario, la prima delle quali risale al 1476.Fu approvata, a nome del papa, dal cardinale Alessandro Nanni Malatesta[1], legato pontificio e vescovo di Forlì. Non essendo momento della liturgia della Chiesa cattolica, questa pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli.La preghiera consiste in cinque serie (chiamate "poste") di dieci Ave Maria unite alla meditazione dei "misteri" (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria.Il nome indica la "corona di rose", con riferimento al fiore "mariano" per eccellenza, simbolo della stessa "Ave Maria".La versione integrale della meditazione prevede la contemplazione di tutti i venti misteri e quindi la recita, tra l'altro, di duecento avemarie (prima dell'aggiunta dei cinque "misteri luminosi", nel 2002, si contavano quindici "poste" per complessive centocinquanta "avemarie"). Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della "corona".

 

Le Origini del Santo Rosario

La parola "rosario" deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere "belle" e "profumate" rivolte a Maria. Così nacque l'idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione. Nel XIII secolo, i monaci cistercensi elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono rosario, dato che la comparavano ad una corona di rose mistiche offerte alla Vergine. Questa devozione fu resa popolare da San Domenico, il quale, secondo la tradizione, ricevette nel 1214 il primo rosario dalla Vergine Maria, nella prima di una serie di apparizioni, come un mezzo per la conversione dei non credenti e dei peccatori. Prima di San Domenico, era pratica comune la recita dei "rosari di Padre Nostro", che richiedevano la recita del Padre Nostro secondo il numero di grani di una collana. In realtà, l'abitudine di contare le preghiere con una cordicella annodata era già diffusa dal III e IV secolo, ai tempi dei monaci del deserto che vivevano da eremiti. Questi strumenti si chiamarono poi, nel Medioevo, "paternoster". In un primo tempo, infatti, il culto della Vergine praticamente non esisteva e l'Ave Maria, nata nel VII secolo, si affermò in tutto il mondo cristiano soltanto intorno al Mille. Il movimento circolare che si fa sgranando il rosario simboleggia il percorso spirituale del cristiano verso Dio: un lungo ritorno.Nel 1571, anno della Battaglia di Lepanto, Papa Pio V chiese alla cristianità di pregare con il rosario per chiedere la liberazione dalla minaccia turco-ottomana. La vittoria della flotta cristiana, avvenuta il 7 ottobre, venne attribuita all'intercessione della Vergine Maria, invocata con il rosario. In seguito a ciò il papa introdusse nel Calendario liturgico la festa della Madonna del Rosario per quello stesso giorno. Sempre nel XVI secolo si ha la fissazione definitiva dell'ultima parte dell'Ave Maria, che nella parte finale aveva numerose varianti locali. Altri personaggi che hanno contribuito alla diffusione di questa preghiera sono il Beato Alano della Rupe con il suo Salterio di Cristo e di Maria del 1478, san Luigi Maria Grignion da Montfort con il suo libro Il segreto ammirabile del Santo Rosario, ed il beato Bartolo Longo (fondatore del Santuario e delle opere di carità di Pompei) considerato l'"Apostolo del Santo Rosario". Un altro impulso si ebbe nei secoli XIX e XX con le apparizioni di Maria a Lourdes e a Fatima.La "Madonna del Santo Rosario" è venerata nel "Pontificio santuario di Pompei".Una etimologia della parola Rosario, meno poetica e suggestiva di quella presentata sopra, ma sicuramente più documentata e verificabile, è da rintracciare nella parola sanscrita japa-mālā (जपमाला), letteralmente ghirlanda -mālā, per preghiere, japa-. La parola japa-mālā è in uso da millenni per indicare la corona per le preghiere presso le popolazioni dell'India. Come scoperto dallo studioso di lingue indiane A.F. Weber (1825-1901), cambiando la "a" breve di japa (जप) con la "ā" lunga, si ottiene japā (जपा), che non significa più "preghiera", ma "rosa". Quindi japā-mālā viene a significare ghirlanda o corona di rose, da cui il latino Rosarium. In questa ipotesi, non è chiaro se chi ha coniato la parola Rosarium sia semplicemente incorso in un errore di traduzione o se il cambio di vocale sia stato intenzionale. 


Le 15 Promesse della Madonna

La tradizione religiosa riporta anche 15 promesse che la Vergine in persona avrebbe fatto sia a san Domenico sia al beato Alano della Rupe riguardo al suo rosario. Esse sono le seguenti:


 

 

1) A tutti quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.

 

2) Chi persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà grazie preziosissime.

 

3) Il Rosario sarà un'arma potentissima contro l'inferno; esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.

 

4) Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie divine; sostituirà nei cuori l'amore di Dio all'amore del mondo, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni. Quante anime si santificheranno con questo mezzo!»

 

5) Colui che si affida a me con il Rosario, non perirà.» 

 

6) Colui che reciterà devotamente il mio Rosario, meditando i suoi misteri, non

sarà oppresso dalla disgrazia. Se è peccatore, si convertirà; se è giusto, crescerà in grazia e diverrà degno della vita eterna.»

 

7) I veri devoti del mio Rosario non moriranno senza i Sacramenti della Chiesa.»

 

8) Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e alla loro morte la luce di Dio, la pienezza delle Sue grazie e parteciperanno dei meriti dei beati.»

 

9) Libererò molto prontamente dal purgatorio le anime devote del mio Rosario.»

 

10) I veri figli del mio Rosario godranno di una grande gloria in Cielo.»

 

11) Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.»

 

12) Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.»

13) Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i membri della "Confraternita del Rosario" abbiano per fratelli durante la vita e nell'ora della morte i santi del Cielo.»

14) Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.»

15) La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.»